I Romani avevano una concezione molto limitata della musica, per loro era infatti solo un accompagnamento per rappresentazioni teatrali o un sottofondo per determinate circostanze, una di queste era la pompa (corteo) che precedeva i giochi circensi e i ludi gladiatorii.

Prima dell'inizio delle corse, infatti, si svolgeva un corteo fuori dallo stadio, spesso accompagnato da musiche festanti e dionisiache.


Esso proseguiva fin dentro lo stadio, in quest'ordine: all'inizio c'erano due littori togati con dei fasci, seguiti da tre suonatori di tromba, dietro di loro venivano poi quattro uomini che portavano una lettiga con sopra due fabbri. Sono seguiti a loro volta da due figure, una recava in mano delle tavolette che riportavano illustrazioni sul combattimento, l'altra con un ramoscello d'ulivo per il vincitore. Chiudevano il corteo l'organizzatore, in compagnia dei servi, un suonatore di corno, e due servitori che tirano il cavallo di un gladiatore.


L'ingresso dei gladiatori era accompagnato da una musica trascinante suonata da un'orchestra di trombe, corni e flauti doppi: è probabile che suonasse anche un organo idraulico a canne, come ci è testimoniato dal mosaico di Zliten.

Conosciamo poi la modalità specifica d'ingresso del corteo nel Circo Massimo: entravano per primi dei giovani patrizi a cavallo, seguiti da ragazzi, facevano poi il loro ingresso i concorrenti, venivano quindi dei danzatori e suonatori di flauti e lire in tunica color porpora, assieme a dei satiri. Il corteo era poi chiuso da servitori che portavano oggetti votivi e in fine dall' organizzatore che entrava su una quadriga.