Nei pressi del vecchio borgo di Santa Maria di Galeria, vicino al fiume Arrone, si trovano le rovine della antica città di Galeria Vecchia.
Questa si formò in epoca etrusca, trovando il suo massimo sviluppo nel periodo che va dal medioevo fino al XVII secolo, quando la popolazione cominciò a trasferirsi nel vicino casale Celsano (Celisanum) e nel borgo di Cesano, fino a svuotarla completamente verso il XIX secolo.
A ridosso del casale Celsano vi è la chiesa di Santa Maria in Celsano che, tramite un accordo definito con Bolla del 30 novembre 1860 del Cardinale Mario Mattei con la Compagnia di Gesù, venne eretta a parrocchia e ridenominata in Santa Maria di Galeria.
Santa Maria di Galeria: set cinematografico e monumento naturale
Per la totale assenza di costruzioni moderne il borgo di Santa Maria di Celsano è stato scelto talvolta come set cinematografico per film storici, ad esempio sono state girate qui alcune scene de Il papà di Giovanna (2008), regia di Pupi Avati. Galeria Vecchia nelle vicinanze è una città fantasma anch'essa visitata in passato dai registi, e oggi riconosciuta come Monumento Naturale dalla Rete Natura 2000, seppure si trovi in stato di degrado per problemi di attribuzione dei lavori di ripristino.
Chiesa di Santa Maria in Celsano
Incerte sono le origini della chiesa, come pure del suo toponimo, che si fa derivare o da un nome etrusco o dal latino celusus. La leggenda popolare racconta invece del ritrovamento dell’immagine miracolosa della Madonna, conservata nella chiesa, su di un albero di gelso, che, storpiato, divenne celso, da cui celsano.
La prima attestazione storica dell’esistenza di una chiesa nel borgo di Santa Maria di Galeria è dell’XI secolo, quando chiesa e terre circostanti sono assegnate dal papa al monastero romano di San Saba. Nel 1433 la chiesa passa sotto il controllo degli Orsini, che all’inizio del XVI secolo provvedono a restaurarla. In seguito la chiesa è amministrata prima dal monastero romano di San Paolo eremita, poi dal Collegio Germanico-Ungarico, ed infine dai Gesuiti, quando nel 1816 essa diventa sede parrocchiale. Oggi la chiesa è una rettoria della diocesi di Porto-Santa Rufina.
Incorporata in un casale dell’agro romano e quasi nascosta dagli edifici circostanti, è costruita su resti di una cisterna di epoca romana. La chiesa attuale mostra evidenti i segni dei restauri che tra la fine del XIX secolo e l’inizio del XX l’hanno trasformata in stile neogotico.
Vi si accede tramite una scalinata. La facciata presenta un portale a sesto acuto sormontato da un rosone con decorazioni in gesso.
Internamente la chiesa si presenta a tre navate, separate da archi che poggiano su basse colonne di granito, con soffitto il legno. Essa è illuminata da sei finestre, tra le quali sono posti affreschi del XV secolo. La chiesa conserva pure due lapidi dell’antica chiesa di Sant'Andrea di Galeria, che era l’antica chiesa parrocchiale della zona, ora ridotta a ruderi tra i resti della città abbandonata di Galeria.
L’altare maggiore conserva una icona del XII-XIII secolo, che raffigura la Madonna col bambino e Santi. Questa icona è all’origine della tradizione popolare legata al suo ritrovamento e al suo trasporto nell’attuale sede: questi due avvenimenti sono narrati da due affreschi, il primo di epoca moderna, mentre il secondo si fa risalire alla scuola di Antoniazzo Romano.
Le antenne Vaticane di S. Maria di Galeria
L'8 ottobre 1951 fu siglato un accordo tra lo Stato italiano e la Santa Sede per l'assegnazione di una vasta area (424 ettari) nel territorio di Santa Maria di Galeria, per la costruzione di un nuovo Centro Trasmittente per la Radio Vaticana. I lavori cominciarono nel 1954 e il centro fu inaugurato il 27 ottobre 1957 da Papa Pio XII.
L'area di Santa Maria di Galeria, ampia quasi dieci volte il territorio dello Stato della Città del Vaticano, gode del privilegio dell'extraterritorialità a favore della Santa Sede. Ciò significa, come per le altre zone "immuni" a Roma o nelle vicinanze (Castelgandolfo, Castel Romano), che in dette aree, che pur rimangono territorio italiano, a seguito di speciali accordi tra le parti, la sovranità è riservata ad altro stato. Proprio la stessa situazione che esiste, in tutto il mondo, per le ambasciate di Paesi stranieri nelle capitali delle varie Nazioni.
Il caso elettrosmog
Dal luglio 2000 è stata istituita una Commissione bilaterale tra l'Italia e la Santa Sede per la soluzione dei problemi legati all'intensità delle emissioni elettromagnetiche della stazione radio.
Il 4 giugno del 2007 la Corte d'appello di Roma ha assolto i due imputati, padre Pasquale Borgomeo, dimessosi da direttore generale di Radio Vaticana l'11 novembre 2005 e il cardinale Roberto Tucci, all'epoca presidente della Radio, dall'accusa di "getto pericoloso di cose".
In seguito al ricorso presentato dalla Procura di Roma, da alcune associazioni ambientaliste e dalle famiglie di Santa Maria di Galeria interessate dalle emissioni, il 13 maggio 2008 la Cassazione ha annullato la sentenza di assoluzione dei due imputati.