Avanti tutta verso le emissioni zero con la prima casa attiva. Il prototipo è in fase di test nel quartiere di Lystrup non lontano dalla seconda città di Danimarca, Aarhus. Cinquanta metri quadrati di pannelli solari insieme al solare termico e a una pompa di calore producono piu’ energia di quella che si consuma all’interno.
Parla una delle persone che l’ha concepita, Rikke Lildholdt: “In 8 mesi l’anno la casa produce piu’ energia di quella che adopera e negli ultimi 4 mesi questa energia, che era stata ceduta alla rete, viene richiesta indietro cosi’ la rete funziona da banca d’energia”. La casa ha una produzione di oltre 60 kw ora a metro quadro per anno e la famiglia che l’abita per il test dovrebbe consumarne piu’ o meno 53. Si puo’ controllare la produzione e il consumo di energia ogni giorno, settimanalmente o mensilmente.
Parla l’inquilino della casa: “Oggi abbiamo consumato 5.16 kw ora ma ne abbiamo prodotti 17.3 oltre a 7 kwh di solare termico”. Un computer controlla automaticamente l’apertura e la chiusura di finestre e tende per regolare la temperatura interna. Ventilazione e riscaldamento sono controllati in 11 diverse zone. Le differenze con una casa passiva stanno prevalentemente nelle dotazioni di comfort: “ Quello che cerchiamo di fare in una casa attiva è portare l’esterno nella casa e l’interno fuori, cosi’ ci sono molte piu’ finestre, molta piu’ luce solare, la luce del giorno in una casa attiva viene da tutte le parti, anche dal nord. In una casa passiva il sole entra solo da sud” spiega la progetista.
Sensori e computer si regolano automaticamente per far sì che la casa non sia troppo calda d’estate o troppo fredda d’inverno riducendo il consumo di energia al minimo e correggendo anche le inefficienti abitudini degli abitanti che la prima notte hanno capito come funziona: “Per la sicurezza dei nostri bambini, la prima notte qui, abbiamo lasciato una luce accesa in corridoio. Siamo andati a letto convinti che tutto fosse ok, ma dopo dieci minuti la luce si è spenta.
Potevamo solo sorridere di quello che era successo: ovviamente si era spenta, tutto è automatico e la casa ci ha avvisato che il nostro comportamento non era ottimale nell’utilizzo di energia”. Sette altre case attive verranno erette in tutt’Europa. Obiettivo vedere se è possibile abbassare ancora i costi nella speranza che questi non restino dei prototipi ma delle durature realtà.