Di chi è internet? Forse di colui che, 20 anni fa circa, ha inventato i link e creato il primo browser? Non si arroga nessun diritto di proprietà Tim Berners-Lee, un fisico nucleare, eppure è grazie a lui che possiamo navigare in rete. Per lui il web è stato creato per essere "aperto e libero" e per "servire l'umanità". Ieri ha partecipato all'incontro annuale del panel scientifico del Parlamento, lo STOA. E noi l'abbiamo intervistato.
Sir Berners-Lee, la conferenza cui ha partecipato si intitolava "Un solo web, libero e aperto a tutti". Una costatazione, una speranza, una domanda?
E' un augurio, ovviamente. E' come credo che dovrebbe essere ed è anche il motto della fondazione che abbiamo appena creato. La cosa fondamentale del web è che in un click puoi andare dove vuoi. Non ci sono barriere fra web inglese e francese, fra web di buona e cattiva qualità, fra web accademico e web commerciale. Nessuna divisione, un solo web, libero e aperto a tutti. Questa è la sua forza.
Ma un web libero è aperto è compatibile con il monopolio dell'accesso da parte di società private, Google in particolare?
Non posso parlare di singole società. E' chiaro che la gente è spaventata dal monopolio di internet, c'è la preoccupazione che i privati o i governi possano restringere l'accesso e aumentare il controllo. Io credo che il web debba restare libero e aperto.
Uno scrittore di fantascienza, Stanislaw Lem, ha detto "non pensavo al mondo ci fossero tanti idioti, finché non ho scoperto internet". L'apertura totale è anche la debolezza di internet?
Bella domanda! La gente può leggere di tutto su internet, ma non vuol dire che deve leggere tutto. Ci sono tante persone che hanno un blog, con tanti lettori e tanta gente che si fida di loro. Il web è tutto una questione di fiducia.
Voglio dire: se trovi un cumulo di giornali per strada, li apri e cerchi informazioni...probabilmente troverai tanta spazzatura! Invece se leggi i giornali e i libri che hai scelto, che ti sono stati consigliati, la qualità sarà migliore.
La politica americana - possiamo dire la democrazia americana - è stata trasformata dal web. Sta succedendo lo stesso in Europa?
Il web può aiutare la gente a comunicare. E' vero, le ultime elezioni americane sono state caratterizzate dal coinvolgimento delle persone, che andavano a guardarsi su internet chi erano i candidati e quali erano i temi in discussione.
Vorrei che i politici fossero giudicati e monitorati grazie alle tecnologie digitali. Vorrei che quando dicono qualcosa, ognuno potesse andarsi a leggere cosa ne pensano le persone normali e gli analisti, e che partecipasse al dibattito. Spero che in futuro ci saranno meno "spezzoni" e più democrazia. La gente è abituata alla televisione che racconta eventi, spezzoni. Mentre il web può sviluppare argomenti, mostrare il senso di responsabilità dei politici e aumentare il rispetto.
Sul web la chiave sono i link. Quando ne trovi un uno che non ti piace, devi tornare indietro. E' inutile andare avanti e seguire altri link da quella pagina.
Sir Tim Berners-Lee
- Nasce a Londra nel 1955
- Studia fisica a Oxford
- Costruisce il suo primo computer con una vecchia TV
- Ricercatore del CERN, inventa il web fra gli anni '80-'90
- Nel 1994 fonda il consorzio del World Wide Web presso il Massachusetts Institute of Technology (MIT), dove tuttora insegna