l Monumento naturale è un piccolo cratere che custodisce uno dei più importanti tesori naturalistici della regione: un laghetto d'acqua calda dove gas provenienti dai meandri del sottosuolo danno vita a piccole polle ribollenti. Un fenomeno capace da sempre di affascinare, che i geologi fanno risalire ad un passato vulcanico non del tutto estinto.
Lungo le sponde del piccolo corso d'acqua che si origina dal cratere, la betulla cede progressivamente il posto all'ontano, mentre le pendici meno umide sono interessate da gruppi di querce decidue, soprattutto roverella e cerro, da ginestreti, da castagneti.
La presenza degli acquitrini, popolati da una fauna invertebrata che comprende la nepa o "scorpione d'acqua", attira numerose specie animali, soprattutto uccelli come il beccaccino, il piro piro, la pittima reale, la garzetta, la marzaiola e talvolta l'airone cenerino.
L'ambiente boschivo ospita la sempre più rara beccaccia, il picchio verde, la ghiandaia e l'upupa. Osservabili numerosi rapaci diurni che frequentano il vicino comprensorio tolfetano-cerite.
Tutt'intorno un piccolo fondovalle perfettamente pianeggiante, riempito da fanghi sulfurei biancastri e impermeabili, dà luogo ad acquitrini.
L'Area è circondata da un insolito boschetto di betulle, un luogo ricco di fascino e per certi versi ancora avvolto dal mistero: non è ancora chiaro, infatti, come sia riuscito qui a prosperare un boschetto di betulla, specie "nordica" mai vista a quote così basse.